Nell’articolo “UNA LOGISTICA PIÙ DIGITALE, EFFICIENTE E SOSTENIBILE NEL SETTORE AGROALIMENTARE” abbiamo presentato il complesso di interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’innovazione della logistica. Nel seguente articolo approfondiremo la tematica della riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti, riportando delle best practice.
L’IMPATTO AMBIENTALE DEI TRASPORTI
A titolo esemplificativo, si riporta uno studio della MDPI[1] condotto sull’impronta di carbonio di vari prodotti ortofrutticoli relativa alla movimentazione dal punto di carico alle postazioni di lavoro, trasporto del prodotto finito e trasporto degli scarti. Lo studio riporta le significative quantità di CO2 immesse nell’atmosfera rispetto al trasporto di 20 tonnellate di prodotto:
- broccoli: 39 kg di CO2
- ciliegie: 31 kg di CO2
- cavolfiori: 29 kg di CO2
- germogli: 22 kg di CO2
- cipolle: 20 kg di CO2
- riso: 16 kg di CO2
Di seguito si riportano dei casi studio delle aziende più virtuose in tema di logistica efficiente e sostenibile:
BARILLA ha scelto di diminuire i chilometri percorsi durante l’anno e la percorrenza media per viaggio, aumentando il numero di viaggi[2].
Un sistema distributivo più efficiente, che ha consentito la riduzione del 16% delle emissioni per ogni tonnellata di merce spedita. Si sono ridotte anche le emissioni totali di gas serra e di polveri sottili grazie al Progetto Dna – Distribution Network Assessment di Barilla.
CONSERVE ITALIA consorzio cooperativo che riunisce Cirio, Valfrutta, Yoga e tanti altri marchi, nel 2020 ha trasportato un prodotto su due in treno, evitando oltre 6mila tonnellate di Co2[4].
Complessivamente nel 2020 hanno viaggiato in treno verso i Paesi europei 26.353 tonnellate di prodotti di Conserve Italia, con un impatto ambientale che ha visto un risparmio calcolato in oltre 1.265 tonnellate di CO2, pari all’eliminazione dalle autostrade di circa 1.100 camion in un anno. Se l’export via treno ha consentito di evitare l’impiego di 1.100 mezzi per il trasporto su gomma in un anno, sono 4.430 i camion che Conserve Italia ha risparmiato nel 2020 alle arterie stradali per la movimentazione da Nord a Sud delle merci sul territorio nazionale. In questo caso, sono circa 111.000 le tonnellate di prodotti a marchio Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani trasportati nel Centro e Sud Italia via treno (in aumento del 15% rispetto al 2019), con un importante beneficio ambientale che equivale ad un risparmio di 5.000 tonnellate di CO2.
Nel complesso, il sistema multimodale e intermodale di trasporto delle merci di Conserve Italia contribuisce a evitare ogni anno l’impegno sulle strade di 5.530 camion tra Italia ed Europa con una riduzione totale delle emissioni di CO2 di 6.265 tonnellate, per una movimentazione di 137.353 tonnellate di prodotti alimentari.
FERRERO ha avviato un progetto di diminuzione dell’impatto ambientale durante i trasporti[3]. Il primo passo è stato l’ammodernamento della flotta di automezzi, migliorando la classe energetica e abbandonando il gas metano di origine fossile sostituendolo con il biometano.
L’azienda ha deciso poi di ottimizzare i carichi, riducendo il numero dei veicoli e diminuendo le percorrenze.
Il risultato è un calo delle emissioni di polveri sottili del 50% e di Co2 del 55%. Attraverso l’uso del simulatore Ecologistico2, inoltre, Ferrero ha calcolato la quantità di inquinamento impiegando soltanto veicoli alimentati interamente a biometano. In questo caso le emissioni di Co2 e di polveri sottili prodotte dai mezzi durante il trasporto delle merci verrebbero azzerate.
VERONESI in partnership con l’impresa ferroviaria di trasporto merci Rail Traction Company e lo spedizioniere internazionale MVC, ha testato il “Supertreno”, il treno internazionale più pesante mai circolato sulla rete ferroviaria italiana del settore[5]. Con il suo peso complessivo di 2500 tonnellate, consente di trasportare l’equivalente di 75 camion e di abbattere di oltre l’80% le emissioni di anidride carbonica a parità di quantità trasportata.
Inoltre, per garantire la sostenibilità della logistica, più di un terzo delle materie prime destinate ai mangimifici Veronesi viaggia su mezzi alternativi alla gomma, sfruttando i collegamenti ferroviari e le autostrade del mare, con un impiego di oltre 30 mila camion in meno.
Tramite l’utilizzo di mezzi alimentati a metano liquido, le emissioni di monossido di azoto sono ridotte del 70%, di particolato del 99% e di CO2 del 15% rispetto a un diesel equivalente. Inoltre, grazie a una intuizione del suo fondatore, Apollinare Veronesi, ben quattro dei sette mangimifici Veronesi sono raccordati per consentire le consegne tramite ferrovia, rappresentando un unicum in Italia in ambito agroalimentare.
Dalle analisi delle best practice emerge che la diminuzione della lunghezza della tratta media, l’ammodernamento della flotta di automezzi, il potenziamento del trasporto intermodale e le partnership con le infrastrutture logistiche locali rappresentano strumenti fondamentali per la realizzazione di una logistica innovativa e sostenibile.
[1] Fonte: Modelling the Carbon Footprint of Various Fruit and Vegetable Products Based on a Company’s Internal Transport Data [2] Fonte: Area Logistica – Logistica sostenibile agroalimentare [3] Fonte: Area Logistica – Logistica sostenibile agroalimentare [4] Fonte: Agrifoodtoday – Export agroalimentare sostenibile [5] Fonte: Gruppo Veronesi - Logistica agroalimentare: nuovo primato in Italia per il trasporto di cereali con il Supertreno Veronesi